

Nei primi anni 90' lo psicologo statunitense Daniel Goleman ha reso popolare il concetto di Intelligenza Emotiva analizzando come l'intelligenza e le emozioni fossero a stretto legame.
Definì l'intelligenza emotiva come:
"la capacità di motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d'animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare".
Questa definizione ci permette di capire l'enorme importanza che ha l'intelligenza emotiva e come identificare, comprendere e gestire le emozioni può cambiarci la vita.
Perchè una persona intelligente può non essere adatta per un lavoro?
Perchè una persona intelligente può comunque fallire nella vita?
La risposta a queste domande sta nell'intelligenza emotiva.
Le emozioni sono dotate di una forza dirompente che può ostacolarci nel raggiungimento degli obiettivi facendoci sbagliare o paralizzandoci in determinate situazioni; saperle gestire ci permette di ottenere il massimo da noi stessi e da chi ci sta intorno. Attraverso l'educazione e lo sviluppo di abilità come l'autocontrollo, l'autocosapevolezza e l'empatia possiamo apprendere ad essere emotivamente intelligenti, imparando ad usare le emozioni come un patrimonio da cui attingerci a vantaggio nostro e della collettività, permettendoci di agire per scelta e non più a re-agire, passando dalla dipendenza dagli altri e dagli eventi che accadono, alla libertà di azione per scelta.