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Sostegno

L’atteggiamento nei confronti dell’anziano è radicalmente mutato negli ultime decenni. La depressione era stata considerata fino a oggi la problematica più comune, come disturbo corrispondente a un’età in cui la persona, avendo esaurito le proprie potenzialità di vita, si trovasse in una sorta di attesa vuota, nel lutto di se stessa. 
La nuova posizione sociale che l’anziano ha nel mondo contemporaneo non lo relega più ai margini della vita, e la terza età presenta ora possibilità che non esistevano nelle generazioni precedenti.
Può essere però una fase della vita che richiede adattamenti particolari. L’uscita dal mondo del lavoro non da tutti è accettata come una liberazione. La vita sessuale non è più solo un ricordo per l’anziano di oggi, e può portare sollecitazioni rispetto alle quali il corpo e la psiche richiedono una dpeculiare versatilità, che può essere non prontamente disponibile.
Un tempo l’anziano aveva la dignità dell’esperienza e della saggezza. Quali sono il senso e la dignità della vecchiaia oggi, in un mondo orientato al futuro, al nuovo, all’oblio del passato per proiettarsi in un progresso incalzante?

Si parte dal presupposto di considerare la terza età non come un’età involutiva, ma come un’età evolutiva, perché non c’è un punto terminale dello sviluppo. Può quindi essere un aiuto e un sostegno fondamentale a chi cerca il filo di questa evoluzione, consentendogli un confronto che gli permetta di riconoscere le proprie risorse. 
  

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